Iperplasia prostatica benigna: caratteristiche dei cereali

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Proprietà dei cereali utili e dannosi nella BPH e nella prostatite cronica

Domanda

Sul vostro sito ho letto un articolo che mi ha sorpreso molto. Voi scrivete che, in caso di iperplasia prostatica benigna, durante il trattamento attivo della BPH, non si dovrebbero consumare cereali a base di grano. Tuttavia, dai medici ho ricevuto il consiglio opposto, che ho memorizzato e vi riporto letteralmente: «Mangiate tutti i tipi di cereali». Vorrei quindi capire meglio il motivo per cui la dieta nella BPH prevede determinate esclusioni. La dieta è già limitata e, se è necessario rinunciare a qualche alimento, è importante farlo in maniera pienamente motivata e consapevole, come correttamente suggerite nel vostro articolo.

Risposta

Cereali dannosi per la prostata in caso di patologie

Per rispondere alla vostra domanda, parto dal principio secondo cui non esiste una verità migliore di quella verificata direttamente sul proprio corpo. Ho buone ragioni per sospettare che in alcuni cereali preparati a partire da diverse colture il contenuto di glutine sia significativamente più alto di quanto un organismo affetto da iperplasia prostatica benigna possa elaborare senza conseguenze.

Il glutine, il cui nome deriva dal latino e significa “colla”, può causare disturbi seri e duraturi nella circolazione sanguigna dopo il consumo di cereali pronti. Questo fenomeno può favorire l’insorgenza di sintomi dolorosi o di altri disturbi collegati ai problemi alla prostata. A mio avviso, il danno provocato dal glutine è spesso più intenso e persistente di quanto possa essere, ad esempio, un eccesso di proteine animali nella dieta quotidiana.

Se il sistema endocrino non funziona in modo ottimale e i vasi sanguigni non sono elastici, dopo un piatto apparentemente “innocuo” di cereali si può verificare un peggioramento della minzione per uno o più giorni consecutivi. Se tali alimenti sono presenti nella dieta in maniera costante, contrastare l’iperplasia prostatica benigna diventa estremamente difficile.

Ritengo dannosi per la prostata affetta da BPH non soltanto i cereali di grano, ma anche l’avena, il mais, qualsiasi miscela di cereali, e il riso a chicco tondo, comprese varietà come paella o arborio, anche nella loro versione di qualità superiore. Personalmente non consumo da tempo la perlina, ma ritengo che anch’essa non sia benefica. Un criterio semplice da seguire è il seguente: se il prodotto finito risulta appiccicoso al tatto o alla vista, il suo consumo dovrebbe essere completamente evitato.

Cereali compatibili con il trattamento della prostata

Sulla base di numerosi esperimenti personali, consiglio i cereali che non si attaccano dopo la cottura, come il riso a chicco lungo basmati (noto anche come riso tailandese), il riso jasmine (riso asiatico), il grano saraceno in chicchi e il bulgur, che è una particolare varietà di grano trattata appositamente. Tutti questi cereali contengono micronutrienti e vitamine importanti per l’organismo umano e hanno un contenuto di glutine estremamente basso, rendendoli compatibili con la dieta per la prostata.

Prima della pubblicazione di questo articolo, probabilmente non esistevano informazioni così dettagliate e verificate direttamente. Queste osservazioni derivano dalla mia esperienza personale e da test effettuati sul mio stesso organismo. È tuttavia possibile che il vostro urologo, nel darvi consigli per la BPH, intendesse riferirsi ai cereali vegetali o alle zuppe a base di verdure. In tal caso, la maggior parte di questi alimenti può essere consumata senza alcuna restrizione, come ad esempio la crema di zucca o altre preparazioni a base di verdure.

Gennadiy Plotyan, autore del sito dedicato alla sintomatologia, alla diagnosi, alle possibilità offerte dalla farmacologia e al trattamento reale dell’iperplasia prostatica benigna.

Questo argomento è trattato in maniera completa nel metodo di guarigione presentato sul sito: Русский, Українська, English, Türkçe, العربية, Deutsch, Français, Italiano, Español, Português, Język Polski.
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